Guidebook for Porano

Giorgio
Guidebook for Porano

Sightseeing

E' una delle più belle cittadine italiane conosciute in tutto il mondo. Il Pozzo di San Patrizio, il Duomo di Orvieto, il Quartiere medievale, Orvieto Underground, i suoi musei.
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Orvieto
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E' una delle più belle cittadine italiane conosciute in tutto il mondo. Il Pozzo di San Patrizio, il Duomo di Orvieto, il Quartiere medievale, Orvieto Underground, i suoi musei.
Esempio di architettura gotica, facciata completamente arricchita da mosaici e un rosone straordinario. E' una delle cattedrali più belle del mondo. Nella chiesa è possibile vedere la cappella di Luca Signorelli con il suo Giudizio Universale. Nel duomo è custodito il corporale che è la reliquia del Corpus Domini.
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オルヴィエート大聖堂
26 Piazza del Duomo
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Esempio di architettura gotica, facciata completamente arricchita da mosaici e un rosone straordinario. E' una delle cattedrali più belle del mondo. Nella chiesa è possibile vedere la cappella di Luca Signorelli con il suo Giudizio Universale. Nel duomo è custodito il corporale che è la reliquia del Corpus Domini.
La rocca di Orvieto che riusciva a sopravvivere agli assedi per via di questo straordinario pozzo per l'attingimento di acqua. Architettonicamente straordinario prevede due percorsi elicoidali sovrapposti, uno per l'entrata ed uno per l'uscita. Mulattiere strette che permettevano di attingere acqua a ciclo continuo evitando che chi scendeva incocciasse con chi saliva
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セントパトリックの井戸
5B Piazza Cahen
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La rocca di Orvieto che riusciva a sopravvivere agli assedi per via di questo straordinario pozzo per l'attingimento di acqua. Architettonicamente straordinario prevede due percorsi elicoidali sovrapposti, uno per l'entrata ed uno per l'uscita. Mulattiere strette che permettevano di attingere acqua a ciclo continuo evitando che chi scendeva incocciasse con chi saliva
Visitare Orvieto significa, inevitabilmente, immergersi nella suggestiva atmosfera della civiltà etrusca che ancora oggi permea la storia e la conformazione del luogo. Dopo l'insediamento di una prima comunità Villanoviana intorno al IX secolo a.C, l'acrocoro su cui si estende la città divenne infatti, a partire dal VII secolo, il crocevia scelto dagli Etruschi per l'edificazione dell'importante Velzna, che svolse un ruolo primario all'interno della Dodecapoli dell'Etruria meridionale, tanto da divenire la sempre più probabile sede del Fanum Voltumnae, il luogo sacro delle popolazioni dell'Etruria. Provate a immaginare, prima di inoltrarvi tra i resti della necropoli del Crocifisso del Tufo, la poliformità di quella che doveva essere la città etrusca: la superficie orizzontale dove erano situate abitazioni, monumenti e edifici sacri (ancora visibile, nei pressi della necropoli, l'impianto del Tempio del Belvedere); i cunicoli, le gallerie e i pozzi della città sotterranea che anche allora contraddistingueva la rupe; l'anello su cui, ai piedi del masso, si collocava la "città dei morti", di cui questo impianto affiorato nel corso di lunghe campagne di scavo ci offre un esempio urbanistico di eccezionale leggibilità. Posta sul versante nord della rupe di Orvieto la necropoli risale al VI sec. a.C. e prende nome da un crocifisso cinquecentesco scolpito nel tufo e conservato in una cappellina sottostante la zona di San Giovenale. Le prime notizie sulla scoperta delle sue evidenze risalgono alla fine del Settecento, ma ricerche più consistenti furono effettuate nell'ultimo trentennio dell'Ottocento, quando una parte della necropoli fu espropriata dallo Stato e resa visitabile. Le ricerche ripresero poi con grande fervore negli anni Sessanta del Novecento, restituendo alla fruizione questo straordinario documento di organizzazione urbanistica. Non potrete fare a meno di notare, inoltrandovi tra le tombe a camera costruite con blocchi di tufo ricavati nella zona, che la principale caratteristica della necropoli è la sua regolare planimetria. Le tombe, allineate lungo strade diritte secondo un impianto ortogonale, ricordano veri e propri quartieri residenziali urbani, così che la città dei morti fornisce preziosi elementi per comprendere come era quella dei vivi. Raggruppate in isolati, sono costituite da camere per lo più singole a pianta rettangolare. Uno strato di terra piatto ricopre il sepolcro, individuabile grazie a cippi che si differenziavano per gli uomini e per le donne. La porta di accesso era chiusa da un lastrone interno e da una fodera di blocchi di tufo allineata con le pareti esterne, un riempimento di terra faceva da tampone fra il lastrone e il muro. All'interno delle tombe, dove venivano sepolti sia inumati che incinerati, potrete osservare le banchine per la deposizione dei defunti, di solito due: una lungo la parete di fondo e una lungo una parete laterale.Vi stupirà inoltre il gran numero di iscrizioni funerarie sugli architravi esterni: di grande interesse, documentano con abbondanza prenomi e gentilizi degli antichi abitatori di Orvieto e si riferiscono al nome del titolare della tomba, presentando spesso la formula di possesso secondo cui è la tomba stessa a parlare: "io sono di...". Gli Etruschi credevano che i defunti continuassero a vivere nell'aldilà, costruivano la città dei morti vicino a quella dei vivi e, accanto al cadavere, ponevano il corredo funerario, costituito da oggetti personali e da tutto quello che si pensava potesse servire al defunto per condurre, in forme simili a quella terrena, la vita nell'oltretomba. Nelle sepolture sono state quindi rinvenute grandi quantità di ceramiche e bronzi sia di produzione locale che di importazione. I primi scavi ottocenteschi restituirono reperti notevolissimi, tuttavia dispersi nei vari musei esteri. Altri importanti corredi, frutto di scavi più recenti, sono invece esposti al Museo "Claudio Faina" e al Museo Archeologico Nazionale di Orvieto. Non mancate di visitarli per avere un quadro più completo di quanto fosse raffinata e evoluta l'antica civiltà etrusca. Altro suggerimento: una passeggiata lungo l'anello del Parco Archeologico e Ambientale dell'Orvietano, che vi permetterà un contatto diretto sia con altri resti della civiltà etrusca, sia con il corroborante habitat naturalistico che, saturo di antiche memorie, circonda la rupe di Orvieto. Al parco, denominato PAAO, si può accedere direttamente anche dalla necropoli del Crocifisso del Tufo. Altre entrate – o uscite – sono situate a Piazza Cahen nei pressi di Porta Soliana, a Piazza Generale Cimicchi (Parcheggio di Via Pecorelli), alla Chiesa della Madonna del Velo vicino Porta Maggiore, al Foro Boario, a Piazza Marconi.
14 現地メンバーのおすすめ
Necropoli del Crocifisso del Tufo
Via Volsinia
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Visitare Orvieto significa, inevitabilmente, immergersi nella suggestiva atmosfera della civiltà etrusca che ancora oggi permea la storia e la conformazione del luogo. Dopo l'insediamento di una prima comunità Villanoviana intorno al IX secolo a.C, l'acrocoro su cui si estende la città divenne infatti, a partire dal VII secolo, il crocevia scelto dagli Etruschi per l'edificazione dell'importante Velzna, che svolse un ruolo primario all'interno della Dodecapoli dell'Etruria meridionale, tanto da divenire la sempre più probabile sede del Fanum Voltumnae, il luogo sacro delle popolazioni dell'Etruria. Provate a immaginare, prima di inoltrarvi tra i resti della necropoli del Crocifisso del Tufo, la poliformità di quella che doveva essere la città etrusca: la superficie orizzontale dove erano situate abitazioni, monumenti e edifici sacri (ancora visibile, nei pressi della necropoli, l'impianto del Tempio del Belvedere); i cunicoli, le gallerie e i pozzi della città sotterranea che anche allora contraddistingueva la rupe; l'anello su cui, ai piedi del masso, si collocava la "città dei morti", di cui questo impianto affiorato nel corso di lunghe campagne di scavo ci offre un esempio urbanistico di eccezionale leggibilità. Posta sul versante nord della rupe di Orvieto la necropoli risale al VI sec. a.C. e prende nome da un crocifisso cinquecentesco scolpito nel tufo e conservato in una cappellina sottostante la zona di San Giovenale. Le prime notizie sulla scoperta delle sue evidenze risalgono alla fine del Settecento, ma ricerche più consistenti furono effettuate nell'ultimo trentennio dell'Ottocento, quando una parte della necropoli fu espropriata dallo Stato e resa visitabile. Le ricerche ripresero poi con grande fervore negli anni Sessanta del Novecento, restituendo alla fruizione questo straordinario documento di organizzazione urbanistica. Non potrete fare a meno di notare, inoltrandovi tra le tombe a camera costruite con blocchi di tufo ricavati nella zona, che la principale caratteristica della necropoli è la sua regolare planimetria. Le tombe, allineate lungo strade diritte secondo un impianto ortogonale, ricordano veri e propri quartieri residenziali urbani, così che la città dei morti fornisce preziosi elementi per comprendere come era quella dei vivi. Raggruppate in isolati, sono costituite da camere per lo più singole a pianta rettangolare. Uno strato di terra piatto ricopre il sepolcro, individuabile grazie a cippi che si differenziavano per gli uomini e per le donne. La porta di accesso era chiusa da un lastrone interno e da una fodera di blocchi di tufo allineata con le pareti esterne, un riempimento di terra faceva da tampone fra il lastrone e il muro. All'interno delle tombe, dove venivano sepolti sia inumati che incinerati, potrete osservare le banchine per la deposizione dei defunti, di solito due: una lungo la parete di fondo e una lungo una parete laterale.Vi stupirà inoltre il gran numero di iscrizioni funerarie sugli architravi esterni: di grande interesse, documentano con abbondanza prenomi e gentilizi degli antichi abitatori di Orvieto e si riferiscono al nome del titolare della tomba, presentando spesso la formula di possesso secondo cui è la tomba stessa a parlare: "io sono di...". Gli Etruschi credevano che i defunti continuassero a vivere nell'aldilà, costruivano la città dei morti vicino a quella dei vivi e, accanto al cadavere, ponevano il corredo funerario, costituito da oggetti personali e da tutto quello che si pensava potesse servire al defunto per condurre, in forme simili a quella terrena, la vita nell'oltretomba. Nelle sepolture sono state quindi rinvenute grandi quantità di ceramiche e bronzi sia di produzione locale che di importazione. I primi scavi ottocenteschi restituirono reperti notevolissimi, tuttavia dispersi nei vari musei esteri. Altri importanti corredi, frutto di scavi più recenti, sono invece esposti al Museo "Claudio Faina" e al Museo Archeologico Nazionale di Orvieto. Non mancate di visitarli per avere un quadro più completo di quanto fosse raffinata e evoluta l'antica civiltà etrusca. Altro suggerimento: una passeggiata lungo l'anello del Parco Archeologico e Ambientale dell'Orvietano, che vi permetterà un contatto diretto sia con altri resti della civiltà etrusca, sia con il corroborante habitat naturalistico che, saturo di antiche memorie, circonda la rupe di Orvieto. Al parco, denominato PAAO, si può accedere direttamente anche dalla necropoli del Crocifisso del Tufo. Altre entrate – o uscite – sono situate a Piazza Cahen nei pressi di Porta Soliana, a Piazza Generale Cimicchi (Parcheggio di Via Pecorelli), alla Chiesa della Madonna del Velo vicino Porta Maggiore, al Foro Boario, a Piazza Marconi.

Parks & Nature

Ideale per fare Jogging la mattina o per una passeggiata all'ombra. E' a 100 metri da La casa di Ercole e Sestilia
Villa Paolina
SP55
Ideale per fare Jogging la mattina o per una passeggiata all'ombra. E' a 100 metri da La casa di Ercole e Sestilia
E' il lago più balneabile d'Italia. Vale la pena iniziare da Bolsena e visitare tutte le sponde nei paesi di Marta, Gradoli, Montefiascone. Ci sono spiagge organizzate e la possibilità di battelli per la navigazione
243 現地メンバーのおすすめ
ボルセーナ湖
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E' il lago più balneabile d'Italia. Vale la pena iniziare da Bolsena e visitare tutte le sponde nei paesi di Marta, Gradoli, Montefiascone. Ci sono spiagge organizzate e la possibilità di battelli per la navigazione
E' una delle spiagge meglio organizzate del lago di Bolsena. Ideale per le famiglie e fonte di relax. C'è anche un ristorante dove è possibile mangiare e un bar per gli spuntini. Quando possiamo noi andiamo lì.
Riva Verde Ristorante
97 Via Cassia Nord
E' una delle spiagge meglio organizzate del lago di Bolsena. Ideale per le famiglie e fonte di relax. C'è anche un ristorante dove è possibile mangiare e un bar per gli spuntini. Quando possiamo noi andiamo lì.

Food Scene

Trattoria la Palomba Ristorante di cucina tradizionale Specialità di carne e tartufo in un locale familiare dallo stile rustico, con vessilli alle pareti e boiserie. Via Cipriano Menente, 16 Apre alle 12:30. E' uno dei miei ristoranti preferiti
14 現地メンバーのおすすめ
Trattoria la Palomba
16 Via Cipriano Manente
14 現地メンバーのおすすめ
Trattoria la Palomba Ristorante di cucina tradizionale Specialità di carne e tartufo in un locale familiare dallo stile rustico, con vessilli alle pareti e boiserie. Via Cipriano Menente, 16 Apre alle 12:30. E' uno dei miei ristoranti preferiti
Se volete mangiare qualcosa di straordinario e intrattenervi con uno dei più grandi conoscitori dell'arte e della storia di Orvieto, è il ristorante che fa per voi. Cucina di gran livello, locale a prezzi convenienti. E la gentilezza ed affabilità di Giulia
Ristorante Dell'Ancora
9 Via di Piazza del Popolo
Se volete mangiare qualcosa di straordinario e intrattenervi con uno dei più grandi conoscitori dell'arte e della storia di Orvieto, è il ristorante che fa per voi. Cucina di gran livello, locale a prezzi convenienti. E la gentilezza ed affabilità di Giulia
Vini scelti da un grande intenditore e a costi non proibitivi, giri di pizza e cucina tradizionale. Ci potete anche andare a piedi facendo una passeggiata. E' nel centro storico medievale di Porano
Il Boccone del Prete Ristorante
12 via Eugenio Bellini
Vini scelti da un grande intenditore e a costi non proibitivi, giri di pizza e cucina tradizionale. Ci potete anche andare a piedi facendo una passeggiata. E' nel centro storico medievale di Porano
Rientrate stanchi dalle vostre visite e magari proprio verso l'ora di cena? Volete stare freschi e senza la necessità di mettervi un abito particolare. Beh, Claudio fa per voi. Cucina tradizionale e pizza in uno spazio aperto. E' a 200 metri da La casa di Ercole e Sestilia
Da Claudio
33 Via G. Marconi
Rientrate stanchi dalle vostre visite e magari proprio verso l'ora di cena? Volete stare freschi e senza la necessità di mettervi un abito particolare. Beh, Claudio fa per voi. Cucina tradizionale e pizza in uno spazio aperto. E' a 200 metri da La casa di Ercole e Sestilia
C'è una gara specifica nel territorio orvietano su quella che è la carbonara migliore. Beh, io ho scelto il conte. Un pergolato all'aperto a un paio di chilometri da Porano. Carni buonissime e grigliate sopraffini. Condite da un ottimo vino (rosso o bianco) locale.
Trattoria Del Conte
18 Località Buonrespiro
C'è una gara specifica nel territorio orvietano su quella che è la carbonara migliore. Beh, io ho scelto il conte. Un pergolato all'aperto a un paio di chilometri da Porano. Carni buonissime e grigliate sopraffini. Condite da un ottimo vino (rosso o bianco) locale.
Fornaio, pasticceria, Bar. Sarà il vostro bar, quello dove andrete a fare colazione la mattina. Tavoli all'aperto davanti al Parco di Villa Paolina e all'interno. La gentilezza di Daniela e il servizio eccellente. Vi sentirete a casa.
Viale Guglielmo Marconi, 5
5 Viale Guglielmo Marconi
Fornaio, pasticceria, Bar. Sarà il vostro bar, quello dove andrete a fare colazione la mattina. Tavoli all'aperto davanti al Parco di Villa Paolina e all'interno. La gentilezza di Daniela e il servizio eccellente. Vi sentirete a casa.

Drinks & Nightlife

Non sei stato ad Orvieto se non passi da Montanucci. E' il bar d'incontro di Orvieto. Caffè ottimo e una selezione di cioccolate straordinarie. Ottimo per spuntini. Un locale arredato da Gualterio Michelangeli che ha esposto anche a New York.
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Caffè Montanucci
23 Corso Cavour
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Non sei stato ad Orvieto se non passi da Montanucci. E' il bar d'incontro di Orvieto. Caffè ottimo e una selezione di cioccolate straordinarie. Ottimo per spuntini. Un locale arredato da Gualterio Michelangeli che ha esposto anche a New York.

Essentials

MARGHERITA CONAD VIA G. MARCONI 13 05010 PORANO Tel. 0763 374144 Fa parte della cooperativa: PAC2000A Orari lun07:3013:00e16:3019:30 mar07:3013:00e16:3019:30 mer07:3013:00 gio07:3013:00e16:3019:30 ven07:3013:00e16:3019:30 sab07:3013:00e16:3019:30 dom09:0013:00
Viale Guglielmo Marconi, 13
13 Viale Guglielmo Marconi
MARGHERITA CONAD VIA G. MARCONI 13 05010 PORANO Tel. 0763 374144 Fa parte della cooperativa: PAC2000A Orari lun07:3013:00e16:3019:30 mar07:3013:00e16:3019:30 mer07:3013:00 gio07:3013:00e16:3019:30 ven07:3013:00e16:3019:30 sab07:3013:00e16:3019:30 dom09:0013:00