Riviera di Ulisse

Lia
Riviera di Ulisse

Visite turistiche

il castello si trova in alta posizione di spicco da cui si gode di Panorama mozzafiato, soprattutto al tramonto... Caracciolo Carafa Il Castello si erge nella parte sud-ovest della cima di Minturno, seguendo la conformazione naturale della rocca. È costituito da un torrione cilindrico, un camminamento di ronda e un porticato interno con archi ogivali che ricordano le strutture tardo-romantiche amalfitane. L’edificio appare oggi nelle forme architettoniche stratificatesi nei secoli. Il castello era dotato di una torre alta 60 metri, semidistrutta da un fulmine nell’800. Nell’angolo sud-est si apre l’ingresso da cui si entra in un androne che immette in un piccolo cortile con porticato a sesto acuto e finestre bifore.            A sinistra è presente una comoda scalinata che dà accesso alle stanze e alla grande Sala dei Baroni. Il castello venne danneggiato nel 1799 dai francesi e nel corso dell’ultimo conflitto mondiale. Secondo recenti ricerche, la costruzione del Castello è da attribuirsi al vescovo Leone (IX secolo circa), che troviamo menzionato nella Carta Originale Cassinese n. 5 dell’839. Rappresentò la residenza dei più nobili personaggi vissuti a Traetto, che dal 1879 ha assunto la denominazione di Minturno. Nel 1105 passò a Riccardo dell’Aquila e nel XIII secolo fu residenza dei Caetani. Nel secolo XVI appartenne alla più bella donna d’Italia, Giulia Gonzaga, contessa di Traetto e di Fondi, quindi a Isabella Colonna. Il 7 gennaio 1689 morì senza eredi don Nicola Guzman-Carafa, figlio primogenito di Donna Anna Carafa e del duca Medina de las Torres, viceré di Napoli dal 1637 al 1644. I beni del principe di Stigliano, Guzman, incluso il Castello, furono incamerati dalla Regia Camera e successivamente banditi in pubblica asta. Dal 1693 al 1948 il Castello fu sede dei Caracciolo-Carafa. Successivamente, il Principe Giovanbattista Caracciolo-Carafa donò parte del Castello all’Ente Morale per gli Asili d’Infanzia di Minturno, affinché fosse adibito «a scopo veramente educativo di apostolato e di cultura». Nel 1990 Il Comune di Minturno ha acquistato parte del Castello dal Principe Francesco Caracciolo-Carafa e parte dall’Ente Asili, per 15 milioni di lire.
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il castello si trova in alta posizione di spicco da cui si gode di Panorama mozzafiato, soprattutto al tramonto... Caracciolo Carafa Il Castello si erge nella parte sud-ovest della cima di Minturno, seguendo la conformazione naturale della rocca. È costituito da un torrione cilindrico, un camminamento di ronda e un porticato interno con archi ogivali che ricordano le strutture tardo-romantiche amalfitane. L’edificio appare oggi nelle forme architettoniche stratificatesi nei secoli. Il castello era dotato di una torre alta 60 metri, semidistrutta da un fulmine nell’800. Nell’angolo sud-est si apre l’ingresso da cui si entra in un androne che immette in un piccolo cortile con porticato a sesto acuto e finestre bifore.            A sinistra è presente una comoda scalinata che dà accesso alle stanze e alla grande Sala dei Baroni. Il castello venne danneggiato nel 1799 dai francesi e nel corso dell’ultimo conflitto mondiale. Secondo recenti ricerche, la costruzione del Castello è da attribuirsi al vescovo Leone (IX secolo circa), che troviamo menzionato nella Carta Originale Cassinese n. 5 dell’839. Rappresentò la residenza dei più nobili personaggi vissuti a Traetto, che dal 1879 ha assunto la denominazione di Minturno. Nel 1105 passò a Riccardo dell’Aquila e nel XIII secolo fu residenza dei Caetani. Nel secolo XVI appartenne alla più bella donna d’Italia, Giulia Gonzaga, contessa di Traetto e di Fondi, quindi a Isabella Colonna. Il 7 gennaio 1689 morì senza eredi don Nicola Guzman-Carafa, figlio primogenito di Donna Anna Carafa e del duca Medina de las Torres, viceré di Napoli dal 1637 al 1644. I beni del principe di Stigliano, Guzman, incluso il Castello, furono incamerati dalla Regia Camera e successivamente banditi in pubblica asta. Dal 1693 al 1948 il Castello fu sede dei Caracciolo-Carafa. Successivamente, il Principe Giovanbattista Caracciolo-Carafa donò parte del Castello all’Ente Morale per gli Asili d’Infanzia di Minturno, affinché fosse adibito «a scopo veramente educativo di apostolato e di cultura». Nel 1990 Il Comune di Minturno ha acquistato parte del Castello dal Principe Francesco Caracciolo-Carafa e parte dall’Ente Asili, per 15 milioni di lire.
Visita molto interessante sia della.chiesa che delle cripte sottostanti, interessantissimo notare le differenze storiche e stilistiche degli elementi, dovute alla costruzione con materiali di riuso.
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Visita molto interessante sia della.chiesa che delle cripte sottostanti, interessantissimo notare le differenze storiche e stilistiche degli elementi, dovute alla costruzione con materiali di riuso.

旅行者へのアドバイス

交通アクセス

la macchina è l'ideale, ma sono presenti navette e pullman

sul sito Riccitelli bus è possibile trovare gli orari dei bus che portano alla piazza del borgo di Minturno dalla stazione e dal mare. La piazza è a 300mt da Rossyiva.